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San Giorgio in Braida

La Torre

La chiesa attuale, che occupa il posto di una precedente costruzione romanica, fu iniziata nel 1477 dall’architetto Antonio Rizzo, mentre la realizzazione dell’interno e della cupola si devono a Michele Sanmicheli. Il poderoso campanile è una costruzione rinascimentale risalente alla seconda metà del  secolo XVI, ideata da Michele Sanmicheli e realizzata dal nipote Bernardino Brugnoli, in epoca contemporanea al campanile della Cattedrale. La torre si eleva da un robusto basamento, con un primo tratto di canna concluso dalla grande cornice dorica. All’inizio del secondo tratto di canna la costruzione fu interrotta per imposizioni militari poiché sorgeva nelle vicinanze delle mura cittadine, presso le quali non era possibile creare nuovi punti di osservazione che superassero una certa altezza. La cella campanaria è molto modesta, con una monofora per lato e una copertura a quattro falde. Il campanile è alto 38,40 metri, ma si presume che se fosse stato completato avrebbe raggiunto un’altezza almeno doppia di quella attuale. Il lato di base misura 10,40 metri mentre lo spessore del muro, sempre alla base, è di 3 metri. Per la sua struttura muraria è secondo in città solamente al campanile della  Cattedrale.

La Torre Campanaria

Le Campane

Le prime campane furono presumibilmente installate nella seconda metà del secolo XVI, ma non si hanno documentazioni a riguardo. Nel 1694 il veronese Bartolomeo Pesenti fuse una campana per questo campanile; nel 1772 ne fu commissionata un’altra a Giuseppe Larducci. Nel 1776 il fonditore Giuseppe Ruffini fornì quattro campane che formavano un accordo musicale maggiore con una preesistente campana più grande, risalente al secolo XVII. Ne risultò un nuovo concerto di cinque campane in scala musicale diatonica maggiore, che divenne il secondo concerto in Verona città dopo quello di san Fermo Maggiore, risalente al 1755. Nel 1795 lo stesso Ruffini rifuse la vecchia campana grande che si era lesionata.

Con la realizzazione di questo concerto nacque un nuovo sistema di suono a concerto solenne: il sistema "alla veronese". E’ documentata la presenza di un gruppo di campanari attivi dalla fine del secolo XVIII; questi erano contadini provenienti dal territorio posto fuori dalla vicina Porta San Giorgio (la cosiddetta "Campagnola"), i quali ricevettero l'incarico di suonare le campane dalle monache Agostiniane, che allora officiavano la chiesa. L’antica squadra campanaria di San Giorgio in Braida rimase in questa sede fino al 1929, quando si trasferì presso Sant'Anastasia, assumendo il nome di quest'ultima chiesa. Nel 2010 si è costituita la “Scuola Campanaria Verona”, depositaria dell’antica tradizione di suono cittadina, che svolge un apprezzato servizio liturgico in tutti i principali campanili della città.

Campane durante il suono a concerto

San Giorgio in Braida - concerto - SCV
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Scheda Tecnica

Iconografia delle Campane

Campana I

"V"

La campana maggiore di San Giorgio in Braida, opera del fonditore Giuseppe Ruffini, si può considerare un capolavoro per la magnificenza delle sue decorazioni. La corona è ornata da volti e figure, ma delle sei braccia originali ne mancano tre, sostituite da tiranti metallici. Sulla calotta vi è una decorazione perimetrale a foglie pendenti, mentre sulla spalla si trova una cornice a motivi vegetali, entro la quale sono inserite 15 piccole immagini di santi.

Sul vaso della campana, inquadrate in cornici barocche, compaiono quattro immagini sacre:

Crocifissione, Madonna con Bambino, Santo Vescovo con fedeli, San Giorgio che uccide il drago.

Sotto compare un festone vegetale in cui si nota il particolare di un uccello che si ciba di grappoli d’uva. Più in basso, sulla gola della campana, compaiono le seguenti quattro immagini sacre:

San Michele Arcangelo, Santa Caterina della Ruota, Santo vescovo, Santo soldato in gloria.

Negli spazi fra le immagini compaiono delle piccole farfalle. Sopra il bordo compare la seguente scritta in caratteri latini maiuscoli:

SOLI DEO HONOR ET GLORIA SIT NOMEN DOMINI BENEDICTUM

AN  MDCCXCV

All’interno di una elegante e decorata cornice rettangolare compare il nome dell’autore del bronzo:

GIVSEPPE RVFFINI FONDITORE

Accanto al nome vi è un piccolo profilo di un volto, probabile autoritratto dell’artista; sotto questa scritta compare un festone vegetale. Infine, sul bordo di percussione della campana, si trova una cornice a motivi floreali che sovrasta un altro festone vegetale.

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Campana 2

"IV"

La corona è composta da quattro braccia, che in alto si raccordano con un anello circolare di congiunzione. Sulla spalla vi è una cornice a festoni vegetali. Sul vaso della campana, entro cornici ovali barocche sormontate da putti alati, vi sono le seguenti quattro immagini sacre:

Madonna con Bambino, Crocifissione, San Girolamo, San Luigi Gonzaga

Sulla gola vi è una decorazione a motivi vegetali, più in basso si trova una decorazione a foglie pendenti; fra le due appare la scritta recante il nome dell’autore:

CHIAPPANI  MDCCCLII

Sul bordo di percussione compare la seguente scritta in caratteri latini maiuscoli:

PER SIGNUM CRUCIS DE INIMICIS NOSTRIS LIBERA NOS DEUS NOSTER

 

Campana 3

"III"

Questa campana di Giuseppe Ruffini, pur non raggiungendo la magnificenza della maggiore, si distingue per la raffinatezza delle decorazioni. Sulla calotta vi è una decorazione perimetrale a piccole foglie pendenti. Sulla spalla della campana si trova una cornice a con festoni vegetali. Sul vaso compaiono le seguenti immagini sacre:

San Pietro, San Giuseppe (la sola dotata di cornice), Santo vescovo

Nella parte centrale della campana è collocata una fascia a motivi vegetali. Sulla gola della campana vi sono altre quattro immagini sacre:

Santa Elisabetta, Santa Maria Bambina, Madonna del Rosario, Annunciazione

Sul medesimo livello, entro una piccola cornice, compare il nome del fonditore:

IOSEPH RVFFINI FUNDITOR

Più sotto vi è la seguente scritta in caratteri latini maiuscoli:

PER SIGNUM CRUCIS DE INIMICIS NOSTRIS LIBERA NOS DEUS NOSTER

A. D. MDCCLXXVI

Sotto la scritta troviamo una cornice a motivi floreali, mentre sul bordo di percussione vi è una cornice vegetale.

 

Campana 4

"II"

Questa campana appartiene all’epoca moderna della fonderia Cavadini, ed il partito decorativo segue lo schema classico della massima fonderia veronese.

La corona è costituita da sei braccia disposte ad esagono, su ciascuna delle quali è raffigurato un volto. Sulla spalla vi è una prima fascia a motivi vegetali, delimitata da linee orizzontali. Sul vaso della campana, inquadrate da cornici ovali barocche, compaiono sei immagini sacre:

Natività, San Nicola da Bari, Santa Rita da Cascia,Sant’Antonio Abate, San Girolamo, San Cristoforo

Più in basso si osserva una seconda fascia a motivi vegetali, delimitata da linee orizzontali. Scendendo ancora troviamo la seguente scritta a caratteri maiuscoli:

FUSA MDCCLXXVI  RIFUSA MCMLV

Al medesimo livello vi è una placca rettangolare con il nome della fonderia:

PREMIATA FONDERIA VESCOVILE DI CAMPANE LUIGI CAVADINI E FIGLIO IN VERONA

Sotto la scritta compare una decorazione a mezze foglie pendenti. Sul bordo di percussione si trova l’ultima fascia orizzontale a motivi vegetali.

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Campana 5

"I"

Sulla spalla della campana vi è una fascia vegetale con uva e festoni dotata di cornice a motivi vegetali. Sul vaso compaiono le seguenti quattro immagini sacre:

Incoronazione, San Giuseppe, Estasi di un Santo papa, Santo pellegrino con fedeli

Nella parte centrale della campana troviamo una fascia a ornamenti vegetali. Sulla gola vi sono tre immagini sacre:

Padre Eterno con le tavole della legge, San Filippo, Sant’Eustachio

Più sotto vi è la seguente scritta in caratteri latini maiuscoli:

A FVLGVRE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE

A D  MDCCLXXVI   IOSEPH RVFFINI FECIT

Sotto la scritta vi è una cornice a motivi floreali, mentre sul bordo ne troviamo una vegetale.

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Campana 6

"sestina"

La corona è composta da quattro braccia, che in alto si raccordano con un anello circolare di congiunzione. Sulla spalla vi è una cornice a festoni vegetali. Sul vaso della campana, entro cornici ovali barocche, appaiono le seguenti quattro immagini sacre:

Madonna che allatta il Bambino, Santo frate, (altre due immagini illeggibili per difetto di fusione)

Sulla gola vi è una decorazione a cerchi, più in basso si trova una decorazione a foglie pendenti. Sopra il bordo di percussione appare la seguente scritta:

MDCCCXXXXV

LUIGI CHIAPPANI FECE

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