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San Fermo Maggiore

La Torre

La chiesa, caratteristica per lo sviluppo su due piani, fu costruita nei secoli XI e XII, per poi essere modificata superiormente nel secolo XIV. La torre campanaria rivela chiaramente due distinte fasi costruttive. La prima parte del fusto, in blocchi di tufo squadrati, è del secolo XII, e corrisponde all’altezza originaria della torre, mentre nel secolo XIV il campanile venne modificato nelle forme attuali, con una nuova e più alta cella campanaria in laterizio a trifore, dotata di pilastrini e capitelli a stampella e delimitata superiormente da una cornice ad archetti ciechi. La cuspide conica ha alla base quattro pinnacoli. Il complesso absidale si presenta particolarmente armonico ed elegante, ma la torre campanaria appare di dimensioni modeste rispetto a quelle della chiesa.

La Torre Campanaria

Le Campane

La sola documentazione che riguarda campane antiche è riferita ad un bronzo del 1366, opera di un ignoto fonditore. Il concerto attuale è stato il primo della città costituito da cinque campane accordate in scala musicale diatonica di modo maggiore (1). Le campane vennero fuse nel 1755 da Domenico Crespi, famoso fonditore proveniente da Crema, che le fuse in una fornace allestita appositamente nel chiostro della chiesa, e in questo medesimo luogo egli realizzò varie campane per Verona e provincia tra il 1755 ed il 1757. Le campane di San Fermo Maggiore furono originariamente montate a Sistema Ambrosiano, sistema di suono tipico della Lombardia, poiché per la nascita del Sistema Veronese si dovette attendere la successiva fusione del concerto di San Giorgio in Braida, che sarebbe avvenuta nel 1776. Il concerto di San Fermo Maggiore è tuttora integro, solamente la campana maggiore è stata rifusa da Giacomo Crespi nel 1768. La sesta campana minore è stata aggiunta nel 1925 dalla fonderia Cavadini e poi rifusa nel 1936. Sempre nel 1925 venne sostituito l’armamento in legno con quello metallico, dotato di contrappesi in ghisa Cavadini Classico. Purtroppo nel 1980 il concerto ha subito uno sconsiderato intervento di elettrificazione totale (2).

  1. La scala musicale diatonica (o naturale) è formata da cinque toni e due semitoni diversamente disposti a seconda che la modalità sia maggiore o minore (scale di riferimento: DO maggiore e LA minore).

  2. L’impianto ad elettrificazione totale consente il movimento della campana mediante un motore collocato in cella campanaria e una catena di trasmissione che corre attorno alla ruota. Viene escluso totalmente il suono a corda.

Scheda Tecnica

Le 6 campane del complesso

foto: Gabriele Rodriquez

San Fermo Maggiore - plenum - SCV
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Iconografia delle Campane

Campana 1

"V"

La treccia è costituita da sei braccia perpendicolari due a quattro, su ogni braccio è raffigurato un volto. Il cielo della campana è decorato con foglie pendenti che seguono la curvatura della calotta. Nella parte alta del vaso vi è una decorazione a righe orizzontali con la seguente iscrizione:

CHRISTVS VINCIT REGNAT IMPERAT OMNI MALO NOS DEFENDAT

Più in basso vi sono quattro immagini sacre, prive di cornice:

San Benedetto, Madonna del Rosario, Sant’Antonio da Padova, Gloria di Cristo Bambino

Tali immagini poggiano su una riga orizzontale delimitante una fascia centrale minuta. Sotto la fascia compaiono le medesime foglie pendenti che decorano il cielo.
Sulla gola della campana compaiono le scritte con il nome dell’autore e la data di realizzazione:

MDCCLXVIII CRESPI

La gola presenta una decorazione a tre righe orizzontali, che ritroviamo identica sul bordo.

 

Campana 2

"IV"

SANCTVS DEVS FORTIS ET IMMORTALIS MISERERE NOBIS
ANNO DOMINI MDCCLV
CRESPI

Inserite in cornici a tempio con cariatidi, compaiono le seguenti quattro immagini:

Crocifisso, Santo Vescovo, San Francesco d’Assisi, una Santa
Più in basso troviamo l’immagine di San Pietro, con alla sua sinistra una santa su un piedistallo con un cane.

 

Campana 3
"III"

IMMACVLATA TIBI NOLA HAEC SIT VIRGO DICATA HAC TV PRAESERVA NOXIA PELLE PROCVI CRESPI
ANNO MDCCLV

Sotto queste scritte compare una foglia di fico ed una di salvia. Entro cornici lobate troviamo le seguenti quattro immagini:

Crocifisso, San Fermo, Madonna con Bambino, Sant’Antonio da Padova Più in basso, entro una cornice ovale, vi è l’immagine di San Benedetto.

 

Campana 4

"II"

OMNIS SPIRITUS LAVDET TE DOMINE ANNO DOMINI MDCCLV

Sotto uno stemma con l’aquila austriaca compare la seguente scritta:

PROMOTORI MVNIFICOQUE BENEFACTORI  NOBILISS MARCHIONI FRANCISCO MALASPINA

Più in basso vi sono le seguenti quattro immagini:

Crocifisso, S. Maria Regina con Bambino, Santa, Santo Vescovo

 

Campana 5

"I"

XPS REX VENIT IN PACE ET DEVS HOMO FACTVS ES MDCCLV
CRESPI

Crocifisso, San Rustico, Madonna con Bambino, San Giuseppe con Bambino, Sant’Antonio da Padova

Più in basso troviamo nuovamente l’immagine della Madonna con Bambino, assieme ad una foglia di fico ed una di salvia.

Campana 6

"sestina"

Questa campana appartiene all’epoca moderna (fonderia Cavadini) ed il partito decorativo segue lo schema classico della massima fonderia veronese.
La treccia è costituita da sei braccia disposte ad esagono, su ogni braccio è raffigurato un volto. Sulla spalla vi è una prima fascia a motivi vegetali, delimitata da linee orizzontali.

Sul vaso della campana, inquadrate da cornici ovali barocche, compaiono quattro immagini sacre:

Santi Fermo e Rustico, Cristo Salvatore, San Paolo, santo frate che guarda il Crocifisso

Più in basso vi è una seconda fascia a motivi vegetali, delimitata da linee orizzontali. Scendendo ancora troviamo la seguente scritta a caratteri maiuscoli:

RIFUSA ANNO 1936 ARCIP A MAZZONI

Al medesimo livello vi è una placca rettangolare con il nome della fonderia:

PREMIATA FONDERIA VESCOVILE DI CAMPANE LUIGI CAVADINI E FIGLIO IN VERONA

Sotto la scritta vi è una decorazione a mezze foglie pendenti. Sul bordo di percussione si trova l’ultima fascia orizzontale a motivi vegetali.

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