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San Francesco alle Stimate

La Torre

La chiesa, edificata nel secolo XVII e rinnovata all’inizio del secolo XIX, è la sede di fondazione della Congregazione dei Padri Stimmatini, il cui fondatore San Gaspare Bertoni è sepolto all’interno. Il campanile, risalente al secolo XVII, fu portato alla forma attuale negli anni 1828-1832. La cella campanaria, in muratura di laterizio, presenta su ciascun lato aperture monofore dotate di balaustra a colonnine. La torre è conclusa da un cupolino in rame.

La Torre Campanaria

Le Campane

Nel Giugno del 1833 venne fuso un primo concerto di sei campane, opera del fonditore Antonio Selegari, ma la tonalità FA#3 risultò uguale a quella del vicino concerto della SS. Trinità (1), pertanto si decise di rifondere il concerto attuale, leggermente più piccolo ed alzato di mezzo tono rispetto al precedente (2).

Le campane sono montate su un telaio in ferro, ma mantengono sia i contrappesi che le ruote in legno originali. Il concerto è azionato manualmente.

  1. Testimonianza scritta nelle “Memorie” del campanaro Luigi Gardoni: «Butato in tocchi il concerto delle Stimate fatte nuove in nella stessa fonderia (Selegari) perché è venuto il tono come quello de SS. Trinità lì vicina hanno dovuto butarle di nuovo per far un altro tono ma il concerto era molto buono». Biblioteca Civica di Verona, Luigi Gardoni, “Memorie di Luigi Gardoni calzetar e maestro di campanò e inventor di bronzini”, MS 2016. Luigi Gardoni nacque a Verona presumibilmente intorno al 1780, era un suonatore autodidatta che esercitava la propria attività suonando a “campanò”, ossia con le campane ferme e muovendo i battenti legati alle mani, ai gomiti e ai piedi. Morì intorno al 1850.

  2. Testimonianza scritta nelle “Memorie” di padre Modesto Cainer, biografo di San Gaspare Bertoni: « Settembre, La prima fusione delle campane fu fatta li 20 giugno. Ma, benchè fosse stato il concerto quasi perfetto, per essere simile a quello della SS. Trinità furono le campane fuse di nuovo. Il che avvenne li 20 settembre come vedremo. Li 20 settembre accadde nella notte la seconda fusione delle campane. li 21 furono estratte e li 28 rese nette e pulite tutto con l’aiuto de’ nostri fratelli; la sera poi verso l’Ave Maria sulla coperta di un carro dei signori Marchesini fratelli furono condotte a casa e messe tosto in chiesa ed innalzate per mezzo di alcune funi consegnate a grandi ed alti cavalletti di legno. Quasi tutta la notte si convenne per apparecchiarle ad essere benedette; anzi il superiore (don Gaspare Bertoni) lavorò dalla mezzanotte fino alle 4 della mattina. Li 24 che era la Madonna della Mercede furono benedette con grande edificazione dal nostro prelato Mons. Giuseppe Grasser alle ore 10 incirca: il popolo era con gran divozione spettatore della cosa. Subito dopo la benedizione furono messe nella scuola e si apparecchiarono con grande fatica e pensieri per farle andare sul campanile. La Vigilia di San Michele che fu li 28 del corrente si tirò sul campanile quella di San Michele poi le altre e il giorno appresso fu la 5 e la 6. Il falegname fu un certo Gaudenzio di Santo Stefano ajutato da un suo figlio e anche dai nostri. 1833 Ottobre, La Vigilia di San Francesco che fu il giorno 3 all’apertura della funzione con grande allegrezza e contento per il loro armonico e divoto suono si sentì un famoso segno dato parte dai nostri e parte da alcuni attinenti alle campane per parte del fonditore. Per la festa della Purità di Maria Vergine furono dati quattro segni, in avvio anche dell’Indulgenza Plenaria, con 6 campane. Uno alle 3 nella vigilia ed un altro all’Ave Maria della sera di detta vigilia. I due altri nella festa. Uno dopo l’Ave Maria della mattina, un quarto circa d’ora dopo; l’altro al mezzodì. Si discusse se si debba suonar le campane nei giorni dei SS. Apostoli, San Raffaele etc. E negativamente si risolse il quaeritur. Li 24 Ottobre, giorno di San Raffaele si diede un segno colle campane per aggradire alla comunità di Santa Maria di Zevio che si recò in questo luogo a questo effetto volendone fare un concerto eguale per il paese».

Campana DO4 del 1833

Stimate - concerto - SCV
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Scheda Tecnica

Iconografia delle Campane

Campana I

"V"

Campana 2

"IV"

 

Campana 3

"III"

 

Campana 4

"II"

Campana 5

"I"

Campana 6

"sestina"

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